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Serie B2

Al centro della rete arriva Elisa Ferracci

Dopo quello della schiacciatrice Carolina Falcucci, il secondo volto nuovo della Walliance Ata Trento che vi presentiamo è quello della centrale Elisa Ferracci, alta 180 centimetri e nata a Jesi, anche lei nel 1995. Elisa vive a Trento da un paio di anni e conosce ormai bene la nostra realtà pallavolistica, ma fino ad ora non aveva potuto giocare partite ufficiali, a causa degli orari di lavoro.

«Mi sono stabilita qui, perché sono una ricercatrice del Cibio e fino a qualche mese fa questa attività non mi consentiva di andare in palestra quattro volte in settimana, - ci spiega - quindi ho dovuto limitarmi a dare una mano a qualche squadra in allenamento e ad affrontare il girone di ritorno nel campionato amatoriale (con la maglia del Lavis) nella passata stagione. Ora a Povo mi sono guadagnata un po’ di fiducia e posso organizzarmi meglio, così ho deciso di tornare in pista».

Elisa ha dovuto sospendere l’attività sul più bello, dopo una stagione in serie B1, ma le piacerebbe tornarci quanto prima. «Ho cominciato a giocare vicino a casa, nel Castelplanio, - racconta - poi ho disputato due campionati Under-18 e la B2 a Moie, sempre nelle Marche, per poi cambiare aria quando ho cominciato a studiare a Bologna. Nella prima stagione ho giocato ad Anzola, affrontando la serie C, poi mi sono trasferita al Clai Imola, dove ho vissuto cinque belle stagioni, quattro in B2 e una in B1. Nel 2019 abbiamo vinto il campionato, conquistandoci il salto nella terza categoria nazionale, un’avventura interrotta dal Covid-19 dopo un secondo piazzamento nella Coppa Italia di categoria e il premio di miglior centrale vinto nell’occasione. Poi mi sono trasferita a Trento. Da ricordare anche un successo ai Campionati europei universitari con la selezione dell'ateneo bolognese».

Hai sempre giocato centrale? «Nelle prime stagioni ho palleggiato, è stato con il passaggio alla categoria Under-18 che mi sono trasferita in posto-3. Il fondamentale che prediligo è l’attacco».
Ti piacerebbe tornare a giocare ad alto livello? «Considero la pallavolo una passione, non un lavoro, avendo ormai un’occupazione stabile, e credo che la serie B sia il mio livello, non oltre. Il mio obiettivo è divertirmi, ma questo non significa che non farò il possibile per riportare l’Ata in B1».
Conosci qualcuna della nuove compagne? «Purtroppo no, per me sono tutti volti nuovi e lo stesso vale per le squadre che affronteremo, che non ho mai incrociato prima, perché ho sempre giocato in altri gironi».

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